La coinvolgente lettura del romanzo “…e venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan ha portato il gruppo a compiere un viaggio ideale attraverso l’outback australiano, alla scoperta della vita primitiva e spirituale di una tribù di aborigeni.
In bilico fra realtà e fantasia, il racconto ha provocato alcune riflessioni sulla necessità dell’uomo moderno di adottare uno stile di vita più naturale, che non lo renda estraneo a se stesso ma che sia rispettoso dell’ambiente che lo circonda.
La critica al consumismo e la critica ambientalistica si associano alla necessità di riportare al centro della vita sociale la fiducia nel prossimo e l’altruismo, tramite la scoperta dei talenti di ciascuno.
La riuscita del progetto di vita di un gruppo sembra risiedere nella capacità di ascolto, nell’abbandonare la logica utilitaristica che fa del mondo e delle persone semplici mezzi per ottenere uno scopo: le azioni dei singoli e più in generale le manifestazioni del creato rappresentano l’espressione armoniosa di una legge generale che è il Tutto.
Sono risultate interessanti le affinità che accomunano la filosofia di vita degli aborigeni al cristianesimo, come per esempio il concetto di Provvidenza: gli aborigeni hanno saputo sviluppare il giusto atteggiamento di attesa fiduciosa nel futuro, trasformando l’inclinazione a lamentarsi in comportamento attivo e propositivo. Sono uomini di fede, per nulla schiavi delle cose, al contrario dell’uomo occidentale spesso dominato dalla paura di perdere le cose che possiede.
La maggior parte dei concetti che caratterizzano il pensiero occidentale, persino i canoni della bellezza estetica e la concezione del tempo, sono soltanto inutili catene che snaturano l’uomo rendendolo frivolo e debole.
Un capitolo molto suggestivo è quello sulle capacità di guarigione e autoguarigione degli aborigeni: se i presenti manifestano scetticismo sulla possibilità di guarire una frattura esposta senza il ricorso ai tradizionali metodi, tutti concordano sulla natura miracolosa di una carezza, di un abbraccio dati da chi ci ama.
Al termine della serata si è decisa la data del prossimo incontro che si terrà il 15 maggio ed è stato sorteggiato il nuovo libro: “L’eleganza del riccio”, di Muriel Barbery.