Purificazione della fede
Una Settimana Santa senza partecipare alle celebrazioni… Ci verrebbe spontaneo dire: “Che tristezza!”. Eravamo già addolorati di non poter partecipare alla messa domenicale e ora ci arriva il colpo di grazia di non poter ricevere Gesù nemmeno a Pasqua!
Sì, saremo privati dalle celebrazioni più importanti e significative della nostra religione, ma se questa sarà una Pasqua triste o meno, dipenderà solamente da noi.
Il crogiolo della fede
Nel nostro cristianesimo abbiamo tanti mezzi che ci danno tanta consolazione spirituale, ma c’è sempre il rischio di attaccarsi tanto alle caramelle di Dio che ci dimentichiamo del Dio delle caramelle. In questo lungo deserto quaresimale, povero di tanti mezzi esterni, non deve mai mancare però l’autentica devozione e l’amore profondo a Dio.
Il libro del Siracide dice: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore» (Sir 2,1-5).
Questo testo ci invita a vedere il tempo di prova non come un momento triste e buio, ma come un’opportunità. Il nocciolo del nostro cristianesimo infatti è l’unione con Dio ed è facile coltivarla quando abbiamo la messa, la comunione, le celebrazioni e i riti; ma coltivare l’unione con Dio quando siamo impossibilitati a partecipare ad essi… Questa è vera fede! Questa quarantena diventa quindi il crogiolo della nostra fede.
L’oro viene messo nel fuoco per purificarlo, per togliere l’impurezza e liberarlo da tutto ciò che non sia oro. Così, la sofferenza, e anche tutti i disagi spirituali che ci provoca questa epidemia, sono quel crogiolo in cui la nostra fede diventa più autentica, si attacca di più a Dio liberandosi da tante cose che, per quanto sante e belle siano, non sono indispensabili per poter unirci al nostro Signore.
“In spirito e verità”
Gesù aveva detto alla Samaritana: «Viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità» (Gv 4,23-24). Gesù non disprezzava il tempio, né i sacrifici né i riti, Lui stesso li praticava, ma voleva sottolineare che a niente ci serviranno se non abbiamo lo spirito di un vero adoratore.
In questo tempo di privazione si vede se siamo dei veri adoratori o se siamo solo attaccati alle tradizioni. Si vede se la nostra fede è oro puro e se il nostro amore è autentico. È il momento di dimostrare a Dio che gli vogliamo bene anche quando ci priva dai nostri contentini, ma sappiamo che non ci priverà mai dalle sue grazie.
Se la vita ti offre limoni, fai una buona limonata
Le circostanze attuali non sono le più favorevoli per vivere bene la Settimana Santa, ma non si tratta in modo assoluto di una situazione “avversa”. La Pasqua sarà povera se noi la rendiamo povera, sarà triste se noi la rendiamo triste, sarà incompleta se noi la priviamo della nostra unione con Gesù.
Questa settimana saremo privi da tanti mezzi bellissimi, ma avremo sempre la possibilità della preghiera, la meditazione, le letture, per poter così mantenere in noi il clima di unione con Dio. Cerchiamo di coltivare di più il silenzio, la riflessione, la delicatezza con coloro che abitano con noi, la pazienza, la bontà di cuore.
Questa Settimana Santa, da una parte, la nostra fede sarà messa sulla bilancia per vedere se la nostra fede è oro puro. D’altra parte sarà un’opportunità per renderla più brillante, perché saremo privati da tante cose belle e arricchenti, ma non saremo mai privati dall’opportunità di unirci a Dio.
Sussidi per la Settimana Santa
Sussidio della Diocesi. La diocesi di Padova ha preparato un libretto con alcuni spunti e sussidi per la preghiera in famiglia. Chi volesse scaricarlo può trovarlo nella pagina web della Diocesi (clicca qui).
Celebrazioni della Settimana Santa. Non potevano mancare le trasmissioni via TV e streaming delle celebrazioni Pasquali. Avremo a disposizione sia le messe trasmesse dal Vescovo, sia quelle del Papa sia quelle trasmesse via internet dai sacerdoti della nostra parrocchia.
Sussidi offerti dalla parrocchia. Durante la Settimana Santa manderemo una Newsletter e un messaggio nei diversi gruppi parrocchiali con:
- Suggerimenti di preghiere
- Una meditazione che possa servire per la riflessione e la preghiera di ogni giorno.
- Gli orari e i link alle celebrazioni del Papa, del Vescovo e dei padri della parrocchia, perché si possano seguire da casa le celebrazioni più importanti della Settimana Santa.
Adorazione silenziosa (Modifica all’orario del pomeriggio)
Questi saranno gli orari in cui Gesù Eucaristia resterà esposto nella chiesa grande per l’adorazione dei fedeli:
- Sabato 4 aprile: Dalle 16.30 alle 18.00
- Domenica 5 aprile: Dalle 9.30 alle 12.00 e Dalle 16.30 alle 18.00
- Sabato 11 aprile: Il Sabato Santo non si esporrà il Santissimo
- Domenica 12 aprile: Dalle 9.30 alle 12.00 e Dalle 16.30 alle 18.00
Durante l’adorazione non si organizzerà nessun momento di preghiera comunitaria, sarà un’adorazione silenziosa affinché ognuno possa avere un momento spontaneo di incontro con Gesù Eucaristia.
Comunione spirituale
Si invita accoratamente alla pratica frequente della comunione spirituale. Sappiamo che il valore della comunione sacramentale è infinito, e non vogliamo diminuire in modo assoluto la sua importanza, solo ricordiamo questa pratica spirituale attraverso la quale Gesù ci concede veramente tutte le grazie di cui abbiamo bisogno. Si può rileggere quanto abbiamo scritto sulla comunione spirituale la II Domenica di quaresima e alla fine si suggerisce una formula per essa (clicca qui).
E… le confessioni?
Date le disposizione del Governo sulle limitazioni per uscire da casa, non abbiamo voluto mettere degli orari per le confessioni. Comunque si ricorda, come lo ha fatto anche il Papa qualche giorno fa, che il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1452 fa memoria della validità di un sincero atto di dolore, con il proposito di confessarsi appena sarà possibile. Per questo si consiglia la pratica di questo atto di contrizione, attraverso il quale, se fatto con amore, Dio veramente ci perdona.