In questo giorno commemoriamo l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Gesù, seduto su un asinello, viene acclamato dal popolo come Messia. È l’inizio della Settimana Santa, in cui ricordiamo che Gesù patì, morì e risuscitò per amore nostro.

Opportunità di preghiera

  • 9.30 – Messa celebrata dal vescovo Claudio Cipolla in Cattedrale a Padova. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sui canali YouTube (clicca qui), e social della Diocesi di Padova e in diretta televisiva su Tv7 Triveneta, al canale 12 del digitale terrestre.
  • 9.30 alle 12.00 – Adorazione silenziosa. Esposizione del Santissimo nella chiesa di Busa.
  • 11.00 – Messa celebrata da Papa Francesco seguita dalla recita dell’Angelus alle ore 12.00: entrambi saranno trasmessi  in diretta mondovisione.
  • 16.30 alle 18.00 – Adorazione silenziosa. Esposizione del Santissimo nella chiesa di Busa.
  • 18.30 – Messa celebrata dai padri Legionari di Busa. Sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube www.vocazioni.org (clicca qui).

E… le palme…?

Per indicazione del Vescovo, quest’anno non ci saranno le palme benedette. Infatti nel decreto il vescovo dice:

«Onde evitare ogni possibile propagazione del contagio e usare in modo inadeguato gli stessi rami d’ulivo o di palma (i quali trovano il loro significato autentico solo nel contesto della Passione del Signore e non devono assumere significati impropri, indulgendo a una mentalità devozionale), si chiede – nostro malgrado – nelle chiese parrocchiali, nei monasteri e conventi e nei Seminari, di non raccogliere, né benedire, né distribuire l’ulivo o i rami di palma» (Vescovo Claudio Cipolla, Decreto per le celebrazioni straordinarie della Settimana Santa e il Triduo Pasquale 2020, Padova 29 marzo 2020).

È opportuno evidenziare che, oltre a evitare ogni possibile propagazione del contagio, conviene sottolineare due cose. La prima è che l’ulivo benedetto non deve essere considerato come un oggetto scaramantico o una specie di amuleto; per questo privarci quest’anno del ramo di ulivo benedetto, ci aiuta a interiorizzare bene la seconda cosa, ovvero che il ramo di ulivo trova il suo significato autentico nel contesto della celebrazione. È un segno della nostra accoglienza di Gesù come re, ma possiamo accoglierlo pienamente nel nostro cuore anche se non riceviamo l’ulivo benedetto.

Per la preghiera e la meditazione


Acclamazione a Gesù

Rit. Gloria, lode e onore a te, Cristo Redentore, per il quale il corteggio dei bambini fece risuonare il canto del devoto “Osanna”.

  1. Tu sei il Re d’Israele e nobile prole di Davide, Re benedetto che vieni nel nome del Signore. (Rit.)
  2. Tutta la celeste adunanza ti loda negli eccelsi, e insieme l’uomo mortale e ogni cosa creata. (Rit)
  3. Il popolo ebreo ti venne incontro con palme, con preghiere, con voti, con inni, eccoci davanti a te. (Rit)
  4. Pagavano tributi di lode a te che andavi a patire ; noi, ecco, cantiamo i canti a te che regni. (Rit.)
  5. Essi ti piacquero, ti piaccia la nostra devozione, re buono, re clemente, cui piace ogni cosa buona. (Rit.)

Vangelo

Dal vangelo secondo Matteo (21,1-11)

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».

I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».

Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Meditazione

Chi lo avrebbe mai detto? Gesù entra in Gerusalemme acclamato da tutti come Messia: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Chi avrebbe mai detto che quattro giorni dopo si ascolterebbe ancora un urlo a Gerusalemme ma questa volta dirà: «Crocifiggilo, crocifiggilo!»?

Il dolore di Gesù

Quale sarà stato il dolore di Gesù? Senz’altro grandissimo! Ma penso che dentro di sé sentiva una grande consolazione: sapere che alcuni lo acclamavano come re con un cuore sincero.

Anche oggi ci saranno tante persone che vivranno questa Settimana Santa con il cuore amareggiato, forse lamentandosi del Governo, della Chiesa, di Dio, ecc. Altre persone saranno semplicemente distratte, pensando a mille cose da fare in casa per non pensare. Altri vivranno questi giorni santi alla ricerca del telecomando per non annoiarsi.

Queste persone daranno un grande dispiacere a Gesù, perché non si renderanno conto di quanto Gesù le ama, al punto di morire per loro.

La consolazione di Gesù

Ci saranno, però, tanti altri cristiani che daranno tanta consolazione a Gesù, perché vivranno la Settimana Santa vicine a lui.

Penso a quanta consolazione daranno a Gesù tutti quei medici e infermieri dediti a lottare per la salute delle persone; penso a tutti quei camionisti che dovranno fare gli straordinari per rifornire i supermercati affinché noi possiamo mangiare; penso ai carabinieri, poliziotti e tutti i volontari che difendono le misure di sicurezza per proteggere le persone più esposte. Queste persone vivranno la Settimana Santa molto vicine al Signore.

Penso anche a quelle famiglie confinate nelle loro case che però cercano di dedicare tempo alla preghiera, alla meditazione, al silenzio, alla riflessione; penso a quei cristiani che sapranno mettere da parte le proprie suscettibilità e permalosità per creare un clima di amore tra le mura domestiche; penso a coloro che sapranno rinunciare a qualche capriccio per aiutare un’altra famiglia in difficoltà. Anche queste famiglie daranno tanta consolazione a Gesù.

E io…?

E io, voglio dare una consolazione a Gesù? Lui ha fatto tanto per me, cosa farò io per lui? Se voglio essere tra quelli che lo consolano, non ho bisogno di salti mortali, devo solo metterlo al centro del mio cuore, considerarlo il mio Re. Si dice facile, ma veramente non è tanto complicato.

Proviamo in questa Settimana Santa a dedicare ogni giorno un tempo alla preghiera in famiglia, alla meditazione personale, al silenzio e alla riflessione e chiediamogli di aiutarci a vivere sempre con lui.

Inno a Cristo Re

Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore, come i fanciulli un tempo dissero in coro: Osanna.

Rit. Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore, come i fanciulli un tempo dissero in coro: Osanna.

Tu sei il re di Israele, di Davide l’inclita prole, che, in nome del Signore, re benedetto vieni.

Tutti gli angeli in coro ti lodan nell’alto dei cieli, lodan te sulla terra uomini e cose insieme.

Tutto il popolo ebreo recava a te incontro le palme, or con preghiere e voti, canti eleviamo a te.

A te che andavi a morte levavano il canto di lode, ora te nostro re, tutti cantiamo in coro.

Ti furono accetti, tu accetta le nostre preghiere, re buono, re clemente, cui ogni bene piace.

Preghiera

O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Per Cristo, nostro Signore. Amen.