La storia di Oceano è un inno all’importanza del narrare per sottrarre sé e gli altri all’oblìo del tempo e della memoria.
Oceano nasce su un carretto tirato da due muli mentre i suoi genitori scendono dalle montagne per cercare fortuna in America: nemmeno il tempo di aprire gli occhi che si ritrova abbandonato alla ruota degli esposti con l’unico segno distintivo di quel suo nome altisonante appuntato sopra un pezzo di carta, servito per avvolgere del formaggio. Per ironia della sorte Oceano torna alle montagne, affidato ad una famiglia che lo cresce senza troppo amore. Da qui in poi la storia di Oceano è quella di chi cammina e cammina, a volte inciampa e poi si rialza; di chi ama la vita totalmente e in modo incondizionato anche quando si fa dura, beffarda, incomprensibile: di chi guarda alla bellezza delle piccole cose e non perde la speranza.
Il libro è scorrevole, intriso di sentimenti ed emozioni e colpisce per la profondità con cui sono stati affrontati il tema dell’amore fra uomo e donna, della famiglia, della genitorialità, del ruolo della donna all’inizio del ventesimo secolo. Interessante anche il tema del rapporto con la natura e in particolare con la montagna.
Al termine della serata si sorteggia il titolo della prossima lettura: Mala Aria di Antonella Benvenuti.