A causa dell’emergenza sanitaria in corso, il gruppo si riunisce in una stanza virtuale creata su Zoom per parlare del libro di Mariapia Veladiano “La vita accanto”.
Singolare la somiglianza fra la nostra condizione di isolamento dovuta all’epidemia di Corona virus e la segregazione imposta alla protagonista del romanzo, Rebecca, tenuta nascosta dai genitori per un difetto fisico causato da una non meglio definita tara di famiglia.
Crescendo, Rebecca si scontra con l’ipocrisia e con l’inadeguatezza di un mondo che non sa accogliere il diverso, che lo isola preferendo nasconderlo ma incontra anche persone che la aiutano a scoprire il vero valore di se stessa svelandole i suoi numerosi talenti.
Il gruppo discute molto sul difficile rapporto fra genitori e figli, sull’ipocrisia che serpeggia fra i membri della famiglia di Rebecca e regna sull’intera comunità in cui vive la ragazza, incidendo profondamente sulla formazione della sua identità: la città di Vicenza, teatro della vicenda, è descritta con ricchezza di particolari e sembra quasi un piccolo paese chiuso, una realtà statica e asfissiante.
Ci si chiede se Rebecca sia un personaggio rassegnato e in fondo sconfitto o se piuttosto sia riuscita a vivere pienamente la propria vita e a riscattarsi dall’aridità dell’ambiente che l’ha cresciuta.
Concordiamo tutti sulla profondità della scrittura della Veladiano, una scrittura fatta di tanti sensi: odori, suoni e sguardi.Al termine del meeting si decide di ritrovarsi il 9 maggio e viene estratto il prossimo libro: “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano.